Ancora una riga

Scrivi ancora una riga se vuoi. E’ come una ninna ninna questo battere di tasti che tranquillizza. Calma gli animi la sensazione che sulla pagina puoi davvero fermare qualcosa, ed il tempo che se n’è andato torna se ti racconto che mi hai abbracciata mezz’ora fa, ma non lo sai.

macchina da scrivereScrivi ancora una riga se vuoi, se il silenzio continua a farti così paura. Concediti il rumore della rabbia che ti monta nella testa, ma prova a ripeterti più spesso che in fondo qualcosa devi pur averla lasciata, nelle vite da cui poi sei scivolata via. Fosse anche solo un capello impigliato nel bottone di una camicia, la notte in cui ti sei poggiata sul petto di chi in faccia ti aveva letto tutta quella stanchezza. Fosse il fastidio che provocano certi tuoi modi di fare, o un ricordo piacevole, di quando hai abbracciato qualcuno tanto forte da fargli sentire sulla pelle tutto il bene che sai dare.

Sai, ti ho sognato un’altra volta e già non lo ricordo più. C’era il tuo odore addosso questa mattina. 

 

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